sabato 1 giugno 2013
giovedì 30 maggio 2013
La scuola di Mileto
In Grecia nasce il pensiero scientifico occidentale:
Nelle trattazioni sulla storia del pensiero scientifico degli inizi figura in genere la Scuola di Mileto, detta anche Scuola Ionica, i cui esponenti più importanti, Talete, Anassimandro e Anassimene diressero le loro indagini scientifiche principalmente verso interessi di ordine filosofico ma anche astronomico e cosmologico (a quell'epoca non esisteva una differenziazione delle discipline scientifiche). L’importanza della Scuola risiede nel fatto che, per quanto riguarda l’astronomia lo studio si manifestò con una certa connotazione di vera e propria indagine scientifica per la qualità delle domande che gli studiosi si posero. In particolare si domandarono quale fosse il principio unico, arché, (sostanza fondamentale e causa prima che dava origine a tutta la materia). Ogni componente della Scuola diede una propria definizione di ciò che riteneva essere questo elemento fondamentale.
Talete di Mileto (ca. 626 - 548 a.C.) è
ritenuto il fondatore della Scuola. Ciò che si sa della sua vita è pochissimo e
avvolto nella leggenda. Si dice (Proclo) che abbia viaggiato in Mesopotamia ed
Egitto, acquisendo numerose conoscenze. Erodoto dice che previde l’eclissi
totale di Sole del 585 a.C., ma gli studiosi moderni danno poco credito a questa
affermazione, o per lo meno, si tende a pensare che, avuta conoscenza del
periodo delle eclissi di 18 anni, oggi detto saros, Talete abbia dato la
previsione di una eclisse generica. Diogene Laerzio, scrivendo nel II secolo
d.C. dice che Geronimo, discepolo di Aristotele, afferma che Talete calcolò
l’altezza di una piramide egizia misurando la lunghezza dell'ombra della
piramide, proprio nell’istante in cui l’ombra proiettata da Talete aveva
lunghezza eguale alla sua altezza. Anche Plinio fa un’affermazione simile. E’
considerato da Plutarco il primo dei Sette Saggi. In molti libri di testo
moderni di geometria, diversi assiomi sono attribuiti a Talete, ma nessuna sua
opera ci è pervenuta. Talete pensava che la Terra galleggiasse sull’acqua e che
tutta la materia derivasse dall’acqua. Per lui dunque la sostanza fondamentale
era l’acqua. Secondo Talete, la Terra era un disco galleggiante sul fiume
Oceano. Aristotele riferisce che Talete utilizzò le sue conoscenze per predire
una straordinaria raccolta di olive per la prossima stagione. Ciò lo indusse ad
acquistare tutti i frantoi disponibili e fu così in grado di guadagnare un
grande ammontare di denaro, quando effettivamente l’eccezionale raccolto di
olive si verificò. Questa storiella, indicativa di una sua attitudine per le
cose pratiche, contrasta con un’altra, riferita da Platone. Egli dice che
durante una notte scura, Talete, completamente assorto nella contemplazione del
cielo stellato, cadde in una buca profonda. Le sue invocazioni di aiuto furono
udite da una servetta che si trovava nelle vicinanze, che lo soccorse non senza
fargli osservare come poteva pretendere di capire le cose del cielo se non era
nemmeno capace di fare attenzione a dove metteva i piedi per terra.
sabato 20 aprile 2013
Platone: IL MITO DELLA CAVERNA

Illustrazione del mito in un'incisione del 1604 di Jan Saenredam. I prigionieri immobilizzati davanti al muro, nel guardare indietro, fissano la parete e vedendo delle ombre, in realtà modellini proiettati dalla luce di una torcia, credono che esse siano vere figure umane.
Platone narra il mito della caverna, uno dei piú famosi ed affascinanti. In esso si ritrova, espressa nel linguaggio accessibile del mito, tutta la teoria platonica della conoscenza, ma anche si ribadisce il rapporto tra filosofia e impegno di vita: conoscere il Bene significa anche praticarlo; il filosofo che ha contemplato la Verità del Mondo delle Idee non può chiudersi nella sua torre d’avorio: deve tornare – a rischio della propria vita – fra gli uomini, per liberarli dalle catene della conoscenza illusoria del mondo sensibile. Proponiamo la lettura di queste pagine senza ulteriori osservazioni e commenti, convinti che lo scritto platonico non li richieda. Socrate parla in prima persona; il suo interlocutore è Glaucone.
martedì 2 aprile 2013
Eraclito
Eraclito è stato un filosofo greco antico, uno dei maggiori pensatori presocratici.Il suo pensiero risulta particolarmente difficile da comprendere ed è stato interpretato nei modi più diversi a causa del suo stile oracolare e della frammentarietà nella quale ci è giunta la sua opera.
Eraclito - di Hendrick Brugghen
1628, olio su tela

1628, olio su tela
Socrate
Socrate, nato ad Atene nel 470 o 469
a.C. e morto nel 399 a.C., è stato uno dei filosofi più
importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. Il contributo più
importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico consiste nel suo
metodo d'indagine: il dialogo che utilizzava lo strumento critico dell'elenchos
("confutazione") applicandolo prevalentemente all'esame in comune di
concetti morali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre
fondatore dell'etica o filosofia morale e della filosofia in generale. Per le
vicende della sua vita e della sua filosofia che lo condussero al processo e
alla condanna a morte è stato considerato il primo martire occidentale della
libertà di pensiero.
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Socrate |
Conosciamo Socrate solo attraverso ciò che altri
hanno scritto di lui, coll'effetto, apparentemente paradossale, che disponiamo
di almeno quattro Socrati virtuali:
- il Socrate filosofo morale dei dialoghi
giovanili di Platone
- il Socrate moralista dei Memorabili di
Senofonte, la cui attendibilità è viziata dal fatto che l'autore, conservatore e
filosoficamente ottuso, li abbia scritti per scagionare Socrate dall'accusa di
empietà
- il Socrate di cui riferisce Aristotele, che
non l'aveva conosciuto personalmente (e che può essere utile per aver
informazioni sull'immagine di Socrate diffusa nel IV secolo)
La maieutica: è l'arte di far partorire le idee. E' uno dei due elementi fondamentali del metodo socratico. Socrate con la prima fase (ironia) istilla il dubbio in colui con cui sta discorrendo e lo porta quindi alla ricerca. Ne consegue la maieutica nel senso che dalla ricerca (intesa come ragionamento) nascono le idee.
La maieutica: è l'arte di far partorire le idee. E' uno dei due elementi fondamentali del metodo socratico. Socrate con la prima fase (ironia) istilla il dubbio in colui con cui sta discorrendo e lo porta quindi alla ricerca. Ne consegue la maieutica nel senso che dalla ricerca (intesa come ragionamento) nascono le idee.
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